Rinviare le cose importanti e rinunciare in partenza ad attività necessarie alla nostra serenità: la psicologia interviene sul tema.
Ogni azione corrisponde ad una reazione. Tuttavia, non sempre le nostre risposte nascono da un ragionamento strutturato e controllato.
Talvolta gli impulsi hanno il sopravvento e ci trasformano in creature passive. Entrando nel merito della procrastinazione, ad esempio, non sempre si tratta di assenza di stimoli e noia. La psicologia interviene.
Procrastinare e rimandare le attività importanti: la risposta della psicologia
Rimandare una determinata azione non sempre riguarda una condizione di pigrizia e mancanza di stimoli. Posticipare gli impegni perché un’attività non ci piace, può persino essere positivo, poiché ci porta ad interrogarci sulle nostre azioni, per poi apportare quelle modifiche che sono necessarie per il nostro benessere. Tuttavia, la procrastinazione può avere anche una radice più profonda, che non riguarda tanto l’attività, quanto il percorso necessario per perseguirla. La psicologia indica potenziali problematiche intrinseche:
- Perfezionismo: piuttosto che svolgere approssimativamente un’attività, si preferisce rimandare. Sicuramente un atteggiamento di questo tipo è paradossale, poiché il perfezionismo dovrebbe portare il soggetto ad agire. Tuttavia, laddove si raggiunga una condizione relativamente patologica, questa caratteristica può trasformarsi in un impedimento;
- Desiderio di gratificazione: molti cadono nella trappola della ricerca di una gratificazione immediata, purtroppo però alcuni obiettivi richiedono costanza, resilienza e fatica. Immaginiamo, esempio spicciolo, un cliente che si iscrive in palestra e desidera definire il proprio corpo. Molti abbandonano poiché dopo pochi mesi non vedono evidenti risultati. Ci vogliono anni per sostituire la massa grassa con la massa magra muscolare e dunque si finisce per rimandare continuamente l’allenamento;
- Paura del fallimento: maggiore è la pressione, più lungo è il percorso per coronare un sogno, più la nostra mente ci porta a rinunciare in partenza. La paura del fallimento, connessa al perfezionismo, può causare la sistematica procrastinazione di ciò che va fatto;
- Ansia: uscire dalla zona confort crea ansia. Spesso gli psicologi sensibilizzano i propri pazienti a fare proprio ciò di cui hanno paura. Associare un’attività ad una condizione di angoscia e stress, può spingerci a glissare su di essa;
- Assenza di chiarezza: la principale problematica potrebbe risiedere nella complessità dell’obiettivo. Ergo: non sappiamo da dove iniziare per perseguirlo e la confusione mentale ci porta a distrarci con altro;
- Scarsa autostima: rimandare significa evitare di rimanere delusi, soprattutto se questo comporta una prova continua delle nostre capacità. Le insicurezze si trasformano così in un impedimento pericoloso.